Imparare dal vento


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Sono andata a messa. Ci sono andata di proposito, perché so che questo mese sarà tosto, lavorerò molto, w/e compresi, e allora ho pensato che era il momento giusto. Ho cambiato chiesa, ho cambiato casa e deciso di "provarne" una diversa. Benché ce ne sia una cattolica piuttosto vicina, ho deciso di andare in una anglicana. La Church of England tiene molto al concetto di inclusione: chiunque tu sia verrai accorto con il sorriso e ci sarà una tazza di tea dopo la funzione. In tutte le chiese anglicane in cui sono stata ho sempre incontrato qualcuno che mi ha detto benvenuta, mi ha stretto la mano e mi ha invitato a restare. La chiesa in qui sono stata è intitolata a San Barnaba, che ho scoperto essere stato il primo vescovo di Milano. Per secoli, a Milano, festeggiavano la primavera il 13 giugno, giorno dell'arrivo del Santo. Io, prima di adesso, non ne sapevo niente. Il ministrante era un omone con le espansioni ad entrambi i lobi delle orecchie, il celebrante era sulla sedia a rotelle, che si muoveva a motore e si alzava e abbassava. Il parroco aveva delle adidas con i lacci giallo fluo e un tatuaggio sul braccio.  Non eravamo in molti, per essere la celebrazione domenicale, ma ho avvertito una bella sensazione di familiarità. Il crocifisso sull'altare era uno di "San Damiano" e la cosa mi ha colpita non molto. La predica l'ha tenuta un sacerdote che dopo dieci anni lasciava la parrocchia. Parlava piano e scandiva molto bene le parole, non è stato difficile seguirlo. Ha parlato del cambiamento e ha ripetuto spesso "change, change, change". Tutto è cambiamento nella nostra vita, a volte atteso e altre volte inaspettato. Ho passato la giornata gironzolando, anche se il tempo non era molto bello, ho avuto bisogno di nuovo del cappello e dopo un po' il vento mi ha stancata.