Archive for January 2013


posted by Leb on

No comments


We're all seeking that special person who is right for us. But if you've been through enough relationships, you begin to suspect there's no right person, just different flavors of wrong. Why is this? Because you yourself are wrong in some way, and you seek out partners who are wrong in some complementary way. But it takes a lot of living to grow fully into your own wrongness. And it isn't until you finally run up against your deepest demons, your unsolvable problems--the ones that make you truly who you are--that we're ready to find a lifelong mate. Only then do you finally know what you're looking for. You're looking for the wrong person. But not just any wrong person: the right wrong person--someone you lovingly gaze upon and think, "This is the problem I want to have."

Andrew Boyd (daily afflictions)

This is the problem I want to have.

Not with haste...


posted by Leb on

No comments

Today two people, who don't know each other, said me that I'm wise. Two other people ask me to date. The more I push away this kind of things, the more they enter into my life. I can't deal with this stuff. I'm just thinking next exams and the life I hope I'll live starting from July.


posted by Leb on

No comments

"Ci telefoniamo perché solo nel chiamarci a lunga distanza, in questo cercarci a tentoni attraverso cavi di rame sepolti, relais ingarbugliati, vorticare di spazzole di selettori intasati, in questo scandagliare il silenzio e attendere il ritorno di un’ eco, si perpetua il primo richiamo della lontananza, il grido di quando la prima grande crepa della deriva dei continenti s’è aperta sotto i piedi d’una coppia di esseri umani e gli abissi dell’oceano si sono spalancati a separarli mentre l’uno su una riva e l’altra sull’altra trascinati precipitosamente lontano cercavano col loro grido di tendere un ponte sonoro che ancora li tenesse insieme e che si faceva sempre più flebile finché il rombo delle onde non lo travolgeva senza speranza. Da allora la distanza è l’ordito che regge la trama d’ogni storia d’amore come d’ogni rapporto tra viventi, la distanza che gli uccelli cercano di colmare lanciando nell’aria del mattino le arcate sottili dei loro gorgheggi, così come noi lanciando nelle nervature della terra sventagliate d’impulsi elettrici traducibili in comandi per i sistemi a relais: solo modo che resta agli esseri umani di sapere che si stanno chiamando per il bisogno di chiamarsi e basta."

Italo Calvino, “Prima che tu dica “Pronto”.

Ain't got no...


posted by Leb on ,

No comments

Stanotte ho sognato che mi cadeva il dente del giudizio dell'arcata superiore. Io i denti del giudizio  li ho solo sopra, non giù. Quelli giù non cresceranno mai, semplicemente non esistono.
Ho sognato che me ne cadeva uno, ma si era disintegrato in tantissimi pezzetti e li tenevo nella mano destra e pensavo che, accidenti, quanti pezzi formano questo dente! Mi sono svegliata metereopatica, che significa pessima giornata. Tuttavia, per tutto il tempo ho avuto in testa questa canzone: 


Virgo Horoscope for week of January 17, 2013


posted by Leb on ,

1 comment

I don't believe horoscopes, it's quite unlikely that stars can influence our life. Life is totally unpredictable. But the following one is by Rob Brezsny and I'm always astonished by his ability to "see" things in my life. Maybe all lives are more or less equal. By the way, within 5 months I'll finish  my tough master. Unbelievable.


"I bet that in the next five months you will be obliged to carry more responsibility than you have in the past. You will find it hard to get away with being lazy or careless. I suspect that during this time you will also have the privilege of wielding more influence. The effect you have on people will be more pronounced and enduring. In short, Virgo, your workload will be greater than usual -- and so will your rewards. To the degree that you serve the greater good, you will be a major player. As for next few weeks, you should concentrate on the work and service and responsibility part of this equation."


Nuvole bianche...


posted by Leb on

No comments

How deep can be the grief? It's up to what we are or to what happens to us? You are the person that your drops have built, you can turn your pain into experience. Maybe the answer is really to look for  Beauty in the world. And the more things get complicated, the more you became stronger and better to find goodness. Goodness in the sense of things that can make you say "ok, everything's gonna be ok". Suffering is not desirable, but sometimes is a blessing and makes us better people.




posted by Leb on

No comments

"Life is too short to wake up in the morning with regrets. So love the people who treat you right, forget about the ones who don't and believe that everything happens for a reason. If you get a chance, take it. If it changes your life, let it. Nobody said it'd be easy, they just promised it would be worth it."
Just thinking about what really matters in life. You can try to escape from who you are, but you'll never run so fast and then your fate will catch you. So why keep on running away? you may just stop and accept yourself, without any waste of time.

New Year's resolutions:


posted by Leb on

No comments

- Do a weekly photo project (I'll probably use my next new cameraphone).

- Remember this quote: "We accept the love we think we deserve." (from "The perks of being a wallflawer).

We’ll fulfill our dreams and we’ll be free...


posted by Leb on ,

No comments

I deleted 4.275 files from my computer. Most of them was photos. I saved them on my hard disk, because Past must be saved, but it's not necessary you have to have it before your eyes every single day.

Ready steady go!


Believe it - DuemilaCredici


posted by Leb on , ,

2 comments

Scrivo questo post in italiano. Ho cominciato a scriverlo in inglese, ma ho bisogno di avere chiare le mie parole quando l'anno prossimo, di 31, tornerò a leggere qui e saprò quanta strada ho lasciato alle mie spalle. E forse la lingua che userò la maggior parte del tempo non sarà più l'italiano. Ho avuto un blog per tanti anni perché sentivo la necessità di segnare ogni passo fatto. Ogni pagina girata sul calendario. Di quest'anno ho scritto poco, forse solo il giusto. So di aver vissuto. A febbraio ho perso la mia agenda Moleskine e se credessi nell'infallibilità di certi segni quello sarebbe stato più che eloquente. Avevo agende Moleskine da parecchi anni, vi appuntavo tutto quello che puntualmente dimenticavo. Nei mesi successivi ho utilizzato una piccola agenda rosa(che non è per niente il mio colore), più per la sicurezza di avere qualcosa su cui scrivere che per una vera necessità. I primi tre mesi dell'anno sono stati mesi in cui il mio corpo mi ha mandato dei segnali, che ho fatto finta di non vedere e non sentire. Ci sono stati dei momenti in cui ho creduto di essere finita dentro un tunnel da cui non sarei mai uscita. Mi sono costretta a sostenere un ruolo che non era più il mio; ci sono stati giorni in cui mi sarei strappata il cuore dal petto. Ho scritto poco, ho fotografato poco, mi sono concentrata sull'unica cosa che mi appassionava, la mia tesi. Mi ci sono aggrappata e ho sperato che non finisse mai, che il giorno della discussione non arrivasse mai. Mi sentivo fuori posto ovunque. Ero ossessionata dal mio futuro, da cosa avrei fatto dopo, dalla disoccupazione, dal dover ricominciare, dal voler andarmene, dall'eventualità di continuare a studiare, da dove farlo. E da milioni di dubbi inutili e dolorosi. A marzo, pochi giorni prima di laurearmi ho deciso di partire. Avevo in progetto di fare un master in inglese e allora volevo andare in Inghilterra. Sono letteralmente scappata da qui. Volevo mettermi in pausa, guardare il mondo e respirare. Respirare. 
Prima di partire ho studiato spagnolo, ho fatto un corso di buste paga per immaginare una vita che in realtà non volevo. Non vedevo l'ora che arrivasse quel 3 giugno.
Le sei settimane lì sono quelle che hanno davvero cambiato tutto. Non ne scriverò, perché quel capitolo non si è chiuso lì e ci sono fili che probabilmente mi terranno legata a quel posto per sempre. Sono tornata e ho lavorato. Ho portato con me legami, amicizie preziose, ho dovuto capire quanto coraggio ci vuole per prendere in mano la propria vita, amarsi, darsi una possibilità.
Ho ricominciato da zero. O forse no. Perché ancora studio, non ho un lavoro, non ho più un gruppo, non ho più un numero di telefono preferito, sono sola. O forse no. Perché sono stata sola per i primi sei mesi dell'anno e poi ho smesso.  Ero completamente persa e ho ritrovato la strada. Sono tornata a casa e non avevo più voglia di fuggire, accanto a me ho persone meravigliose che sanno chi sono.  Ho ricevuto i migliori complimenti. Ho riso fino a farmi male la pancia e la faccia. Mi sono sentita apprezzata e stimata, senza finzione. Ho conosciuto nuove persone e nuove storie. Ho viaggiato. Ho visto Londra. Sono rimasta incantata ascoltando una lingua amata sugli autobus. Ho incontrato mondi diversi dal mio. Ho assaggiato sapori nuovi, annusato profumi nuovi. Ho visto due arcobaleni. Ho raccontato del mio Paese. Ho avuto vergogna del mio Paese. Ho preso treni che mi hanno portato ad incontrare le persone del mio futuro. Ho ricominciato a scrivere. Ho ricominciato a fotografare. Non ho avuto più paura di farmi fotografare. Ho rimesso i colori nel mio armadio. Ho camminato molto e amato la città in cui vivo. Ho passato ore a studiare, giorni tra i libri, ma riscaldata da uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto. Ho cambiato musica nell'ipod, me ne hanno rubato uno. Mi sono presa cura del mio corpo. Sono dimagrita. Ho apprezzato di nuovo il gusto delle cose buone. Ho smesso di dire quello che gli altri volevano dicessi. Ho tagliato i capelli. Ho abbracciato più spesso. Ho ballato. Ho osato. Ho tagliato via l'eccesso, l'inutile, la zavorra. Ho vissuto giorni senza fine. Sono rimasta senza fiato. Il mio cuore ha battuto forte, davvero forte. Ho sorriso liberamente. Mi sono sentita libera. Ho detto addio a persone meravigliose. Ho detto arrivederci sperandoci ancora. Ho affrontato le difficoltà con nuova consapevolezza. Ho cominciato a fare ciò che è giusto per la mia vita. Ho smesso di sentirmi in colpa per colpe che non ho. Ho capito che non sono sola.  Non mi sono mai sentita sola. Nemmeno per un attimo. Ho capito di essere coraggiosa. Che sono ancora in grado di prendermi cura di qualcuno. Che sono in grado di lasciare che qualcuno si prenda cura di me. Che sono l'unica responsabile del mio futuro. Che qualsiasi prova la vita deciderà di farmi affrontare, so di potercela fare. Che sono davvero fortunata e profondamente grata di poter scrivere queste cose.
Forse davvero mi farò un tatuaggio per ricordare questo 2012.
Non temo il 2013, nonostante sia dispari, è divisibile per tre. Qualsiasi cosa accada, so chi sono, so cosa posso fare, conosco la strada del ritorno.