Utility maximization problem


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Wikipedia dice che il problema di massimizzazione dell'utilità si riduce alla risposta che deve trovare il consumatore alla domanda: "How should I spend my money in order to maximize my utility?" Certo il concetto non è chiaro perché il problema successivo sarà individuare quale sia l'utilità. Ma di questo ho già scritto da qualche altra parte. L'economia in effetti si riduce tutta a massimizzazioni e minimizzazioni. Le aziende minimizzano i costi o massimizzano la funzione di profitto. La gente più o meno fa lo stesso. Le massimizzazioni ( o minimizzazioni) sono quasi sempre vincolate, nel senso che c'è sempre qualcosa che riduce lo spazio entro cui puoi trovare un ottimo. L'ottimo è la felicità. La botte piena e la moglie ubriaca. Un vincolo, ad esempio, è il fatto di non poter spendere soldi che non hai (sì, lo so che è possibile, ma questo è il caso più naive). Le costrizioni al problema possono essere infinite e magari dipendenti le une dalle altre, ma tutte contribuiscono a ridurre l'area di potenziale felicità. Non è difficile da capire, ormai lo studio da un po' ed è sempre la stessa storia. Se il problema di massimizzazione non è vincolato, l'economista è tanto felice, ma questo scenario è solo dell'Onnipotente, ad esempio : se la mia utilità è una funzione della quantità di educazione che posso ricevere dagli individui e io ometto il vincolo che mi dà la quantità di educazione che danno gli altri, non avrò mai un massimo. O meglio, io ne vorrò sempre di più, all'infinito. E' chiaro che non sia per niente realizzabile e, aggettivo ancora più amato nello studio dell'economia, ragionevole
Da buona economista so che per massimizzare la mia utilità devo tenere conto dei vincoli. Ieri ho messo quello della irrazionalità umana, certo la mia area si è ridotta, ma l'ottimo è quello più adatto a me.