You know where to find me


posted by Leb on ,

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Ho passato il pomeriggio in ufficio, per preparare la lezione che terrò la settimana prossima alle mie sette classi. Oggi ha piovuto e quando sono entrata nel Queens' Building c'era un timido tentativo di miglioramento, che di solito non è mai molto credibile. Sono uscita e non c'era più una nuvola. Stasera è una di quelle così tremendamente chiare e luminose da valere da sola tutti i giorni di grigio monotono. Sono andata a fare un po' di spesa per la casa e pensavo che poco più di un mese fa ero in estate e adesso non ricordo più l'ultima volta che ho messo le gambe da fuori. I week-end sono pericolosi, perché in cinque giorni corri e hai tanti intoppi da districare e cose da imparare, mentre in questi due giorni riesci a sentire tutta la solitudine dell'expat e c'è il pericolo che esploda. Ho degli amici qui, si esce, si chiacchiera, ma è l'assenza delle persone che conoscono tutta la mia storia, quelle poche persone che non hanno bisogno di spiegazioni e con cui condivideresti ogni piccola piega di questa nuova vita e di cui ti stai perdendo gran parte della loro vita. 
Oggi ho visto una persona che me ne ha ricordata un'altra. Mi sono girata a guardarla convinta che fosse proprio lei, ma era impossibile. Era uno di quegli episodi che aprono un vortice di persone e sono tornate a galla emozioni lontane e, complice il cielo di una sfumatura meravigliosa e interrotto solo dalle luci dei grattacieli della City, ho pensato che avrei potuto camminare per una Mile End qualsiasi per tutta la vita, da sola. Mi sarei presa un abbraccio volentieri, perché nessuno dovrebbe sentirsi solo, ma ho guardato la luna generosa nel cielo e non ero la sola a farlo.

Ho ascoltato questa canzone e mi è venuta voglia di suonare il mio pianoforte, ma l'unica tastiera che posso far suonare è quella del mio Macbook.