"I'm the hero of the story, don't need to be saved"


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Mentre riempio il terzo e ultimo sacco-salvaspazio-salvatutto, leggo che il mio ex-fidanzato le ha prese dopo che aver protestato con un signore che stava fumando in stazione. La città è quella della pizza e dei mandolini e chi ci vive sa quanto sia difficile. Ma io so anche quanto lui sia in grado di provocare, di alzare la voce, soprattutto quando ha ragione. E gli ho visto prendere questioni, quando la maggior parte delle persone avrebbe chiuso un occhio per quieto vivere. Ho avuto paura tante volte, perché la gente è matta e lui non poteva difendersi fisicamente, ma litigava con grande facilità. 
Il giorno che gli rubarono il borsello che aveva lasciato incustodito urlò così forte che mi spaventò tutta quella rabbia che aveva dentro. Pensai che se avesse perso il controllo l'avrei piantato seduta stante. Fu una serata da incubo, che poi si concluse con solo dei soldi in meno, ma tutti i documenti recuperati e lui che mi disse che avrei dovuto lasciarlo se avevo paura a stare con lui. 
Fu la prima volta che parlavamo dell'eventualità di lasciarci. 
Io non sopporto chi alza la voce, non sopportavo quel suo continuo polemizzare, le tirate lunghissime e la sua convinzione che quando è nel giusto (o quello che lui crede tale) possa permettersi tutto, senza pensare alle persone che ha attorno.  Ed io avevo paura a starci perché immaginavo il futuro e la vita che non è facile e la gente che non è sempre buona. Sapevo che non avrebbe mai rivolto la sua rabbia su di me, non litigavamo mai, ma credo che sia stato quello il momento in cui ho iniziato a pensare che non avrei voluto mai dei figli da lui. Era intuito, istinto, una spia luminosa accesa all'improvviso. 
Pensavo che l'amore sarebbe bastato, avrebbe guarito. Poi l'amore può consumarsi e tu ti rendi conto che ti prendi cura e non vieni curata, che non è vero che tutto sommato le cose vanno bene e miglioreranno per virtù di non si sa quale deus ex machina
Anche nella migliore trama, se si spezza un filo e non si rattoppa, finisce che il buchino diventi uno squarcio.

Il mio oroscopo dice: 
"È un buon momento per liberarti di una maledizione che un’anima immatura ti ha scagliato contro tanto tempo fa. Non sto parlando di un vero incantesimo lanciato da un maestro delle arti oscure. Mi riferisco piuttosto a un’accusa ingiusta che una persona istupidita dal suo dolore ti ha rivolto, forse inavvertitamente o distrattamente. A giudicare dai presagi astrali, direi che adesso sei in grado di scacciare questa maledizione per conto tuo, senza l’aiuto di un mago o di una strega. Per capire come devi procedere, segui il tuo intuito. Ti do solo un consiglio per stimolare la tua fantasia: visualizza la maledizione come una rosa rosso scuro e immagina di lanciarla in una vasca di oro fuso."

E io una maledizione l'avevo ricevuta (sebbene non ci creda). Il mio intuito non mi ha mai tradita ed è il mio vero eroe. Non indugerò più ad ascoltare i campanelli d'allarme e soprattutto so cosa voglio.
Adesso sono l'eroina di questa storia, non ho bisogno di essere salvata.




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