While the tortano is in progress...


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Dove vivo io, durante la Settimana Santa, la gente viene presa da spirito mistico e diventano tutti penitenti. Ogni due anni fanno una enorme rappresentazione della Passione e puoi capire che è l'anno giusto guardando gli uomini che si fanno crescere la barba perché fa subito ebreo anno zero. 
Il paese si blocca e diventa tutto palcoscenico, mentre il pubblico viene dalle zone limitrofe a frotte. Inutile dire che non ho mai avuto la minima idea di uscire a guardarla, né di parteciparvi. Non mi piacciono gli affollamenti, soprattutto perché all'improvviso sembra che il posto in prima fila per godersi lo spettacolo sia la per la vita. Tra l'altro conosci gli interpreti e sai chi sono nella vita di tutti i giorni, io, ad esempio, ho frequentato Giuda.

Tutti gli anni, poi, ci sono le "processioni", che sono una tradizione di pochi posti. Chi va e si incappuccia di solito fa penitenza, ma c'è anche chi aspetta questo momento tutto l'anno, tra una jastemma e l'altra, per rimettersi in riga. Si canta, si prega, si portano in giro statue e oggetti vari. Ci sono Comuni che hanno più di una arciconfraternita e si organizzano in colori e strade da percorrere. L'anno scorso hanno sfiorato la rissa per motivi di precedenza. Le persone tra giovedì e venerdì fanno una vera e propria tirata notturna (spesso in motorino) per vederne più possibili. 

Da piccola ho partecipato anche io, nel coro femminile, ed era qualcosa che si faceva con le amiche ed era quasi avventurosa. L'anno che ho camminato letteralmente dormendo ho capito che bastava così. Ma ricordo una bella atmosfera solo alla processione della notte, quando alle 3/4 del mattino nessuno era per strada e si sentivano solo i passi di noi che camminavamo e i canti. 

"Andare a vedere le processioni" dalle parti mie è un po' come organizzare la Pasquetta, la tombola a Natale, la grigliata il 15 agosto. Quest'anno non sono scesa nemmeno giù al palazzo. Conosco ancora più della metà dei partecipanti, nonostante facce che spuntano solo di questo periodo, ero fisicamente distrutta dal viaggio di ritorno e dalla giornata passata all'Università. Tutto sommato potevo indovinare l'ordine e persino i partecipanti sotto i cappucci.
Certo è che queste tradizioni hanno ragione d'essere solo qui.  Ci sono generazioni che si tramandano queste abitudini, persino mio nonno faceva parte di un' arciconfraternita; è una responsabilità interrompere questa specie di filo rosso che lega memoria, tradizione al presente. Semmai avrò dei figli, sicuramente non verranno portati a passaggio durante la notte travestiti da ku klux klan. Non ho bisogno dello struscio notturno per aspettare la Pasqua.